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Hyperobjects – intervista a gaia lazzaro
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Passeggiando tra Colle Oppio e Piazza Dante, in via Angelo Poliziano, tra un bar anonimo e un altrettanto anonimo minimarket, c’è una vetrina che espone estensioni corporee come fossero pezzi di carne. Lo spazio è al contempo asettico e ipercaratterizzato. L’alluminio mandorlato ricopre il pavimento, le pareti bianche sono illuminate da neon ancora più bianchi,…
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Preferirei di no: riflettere sul lavoro culturale prima delle ferie
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In questo testo si proverà a fare un elenco di situazioni, contesti e conversazioni che costellano l’ambiente culturale di oggi, con un approccio né strutturato né risolutivo, quanto piuttosto riassuntivo di una sensazione irrequieta. Potete prenderlo come il tentativo di veicolare la rabbia attraverso un percorso orientato per capire dov’è che ci siamo persi il…