-
Le donne di Inès Cagnati
di
Quasi certamente la scrittrice Inés Cagnati «voleva sapere come vivevano quelle persone di cui conosceva solo le pattumiere» come piaceva fare alle sue protagoniste. Un animo in sensoriale e materico rapporto con il mondo, in grado di creare storie di ridondante dolore, sorrette da una prosa lirica in cui ogni frase diviene un mantra. Una…
-
Desiderio e brain rot – Intervista a Christian Nirvana Damato
di
Quando siamo bambini ci insegnano che i sensi sono cinque – vista, olfatto, gusto, udito, tatto. Scopriamo poi negli anni che i sensi in realtà sono molti di più: tra questi si annoverano la propriocezione, l’enterocezione, il senso dell’equilibrio, la percezione della temperatura, il senso del sé, la capacità della mente di percepire pensieri e…
-
Immaginare quindi fare femminismo
di
Partiamo dalla fine: “La parola speranza, insieme alla parola immaginazione, sta accanto alla parola femminista e la determina da sempre, da quando Olympe de Gouges ha scritto: La donna nasce libera e ha gli stessi diritti dell’uomo. Di quanta immaginazione ha avuto bisogno per prefigurare un mondo dove anche le donne nascessero libere? Di quanta…
-
Sottrarsi alla pira
di
Nel 1514 Albrecht Dürer, uno dei più importanti artisti tedeschi dell’epoca rinascimentale, dava alle stampe l’incisione Melencolia§Ia, opera che è stata oggetto di numerosi studi a causa della sua indecifrabilità, al punto che solo Erwin Panofsky e Fritz Saxl, due storici dell’arte e studiosi del famoso Warburg Institute di Londra, sono riusciti a trovare un’interpretazione…
-
Il corpo come colpa
di
« Le sirene sono fanciulle che seducono con la bellezza del corpo e la dolcezza del canto, fino all’ombelico hanno l’aspetto di vergini creature umane, hanno però code squamose di pesce che nascondono sempre sott’acqua ». Così veniva descritta la famosissima figura mitologica nel Liber Monstrorum de Diversis Generibus, un repertorio mitografico risalente al VII…
-
Distorsioni
di
Se parliamo di musica, mio fratello minore ci ha azzeccato una volta più di quanto sono a mio agio nel confessare. Riflettendo il nostro rapporto, i rispettivi gusti musicali sono cresciuti intrecciati fino a una certa età, hanno preso strade diverse correndo paralleli per un po’ e infine hanno timidamente iniziato a incrociarsi di nuovo.…
-
Hyperobjects – intervista a gaia lazzaro
di
Passeggiando tra Colle Oppio e Piazza Dante, in via Angelo Poliziano, tra un bar anonimo e un altrettanto anonimo minimarket, c’è una vetrina che espone estensioni corporee come fossero pezzi di carne. Lo spazio è al contempo asettico e ipercaratterizzato. L’alluminio mandorlato ricopre il pavimento, le pareti bianche sono illuminate da neon ancora più bianchi,…
-
La lucertola
di
Conosceva bene le cassette nere della frutta e della verdura. Di plastica sottile, con una trama a rete e basse – che contengono solo due strati di pesche, mentre gli altri fuoriescono dai manici poco resistenti da cui afferrarle. Le conosceva perché tante volte le aveva spostate, sollevate, riempite, svuotate. Non ci era mai rimasta…
-
Per un nuovo inizio
di
Stanca compie un anno. Per una rivista culturale senza alcun finanziamento è quasi un miracolo. Abbiamo deciso di portare alcune novità all’interno della rivista, di cambiare il modo in cui selezioniamo gli articoli, di aggiornare il nostro sito, di preparare un nuovo progetto editoriale. Con questo editoriale proveremo a rendervi conto di tutte le novità.…